Da quando in Italia c’è l’obbligo di un conto corrente, per stipendi e pensioni sopra i 1000 euro ( articolo 12 del decreto salva Italia ), sono più di 40 milioni i conti attivi presso le 505 banche ( 25 mila filiali e 278 mila dipendenti ) presenti sul nostro territorio.
Un Sistema Bancario in forte cambiamento!
Dopo il fallimento della banca americana LEHMAN BROTHERS il sistema bancario internazionale, e ancor più quello nazionale, è stato travolto da una lunga serie di crisi dolorose che hanno avuto ripercussioni gravi per i risparmiatori:
• Monte dei Paschi di Siena
• Banca Carige
• Banca Etruria
• Banca Marche
• Banca popolare di Vicenza
• Veneto banca
Tutto questo ha portato ad una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione e nella gestione degli istituti di credito tanto che, negli ultimi 10 anni, in Italia sono sparite più di 200 banche. Nel 2009, gli istituti erano più di 700, più di 34 mila le filiali e più di 330 mila i dipendenti. ( fonte: www.abi.it )
Da allora, sono state introdotte misure preventive a parziale tutela dei depositanti ma anche misure che espongono maggiormente a rischi gli stessi correntisti in caso di crisi della banca:
• dal 2016 introduzione del bail-in ( in caso di banche in difficoltà, a pagare saranno per primi gli azionisti poi gli obbligazionisti ed infine i correntisti con saldo superiore a 100 mila euro )
• introduzione del livello minimo di CET 1 (Indice Core Tier 1) . Livello minimo di patrimonio che la banca deve detenere rispetto ai rischi di credito che sopporta.
• Cessione e svalutazione di molti crediti inesigibili.
A seguito di queste misure, la redditività degli istituti è scesa moltissimo e quindi i costi annui a carico dei correntisti sono aumentati e continuano ad aumentare. In media il costo del conto corrente si attesta tra i 90 euro e i 150 euro annui. Invece la solidità patrimoniale degli istituiti è stata messa a dura prova.
Oggi più che mai essere certi di detenere il proprio conto corrente in una banca sana è una scelta non obbligata ma di buon senso.
Noi correntisti siamo creditori della Banca!!
Nonostante questo, però, alcuni freni ci impediscono di compiere la scelta migliore.
Queste remore, che spesso sono solo nella nostra testa, non sono altro che “bias”cognitivi ( si legge baias ), ovvero argomentazioni fondate non su un giudizio critico ma su percezioni errate o deformate. Possono essere a volte pregiudizi, altre volte ideologie, ma in ogni caso sono inconsciamente usati per prendere decisioni in fretta e senza fatica.
“Ho sempre fatto così e farò ancora così!!!”
“Sono cliente della Banca “Pinco Pallo” da 20/30/50 anni e non ho mai avuto problemi”.
In questo caso specifico il bias che ci ostacola è quello dello status quo: rappresenta la resistenza al cambiamento che ci spaventa e ci spinge, in ogni modo, a mantenere le cose così come sono. La parte peggiore di questo bias è la convinzione che una scelta diversa non potrà che peggiorare le cose.
Perché non si fanno le scelte corrette per il proprio conto corrente e quali sono le risposte che ci diamo invece di metterci in azione per cambiare? [ oltre alla pigrizia? ]
I 5 Ostacoli mentali più ricorrenti tra i risparmiatori:
1. Sono socio della banca Pinco Pallo:
Sai benissimo che non ti porta nessun beneficio ma anche solo dirlo ti fa sentire tranquillo. Se però, ogni anno all’assemblea dei soci la banca ti chiede altri soldi per aumentare il capitale, tu devi contribuire.
Se le condizioni a te riservate in qualità di socio non sono poi così vantaggiose. Se sei socio solo perché hai chiesto il mutuo/finanziamento e ti hanno detto che avresti avuto un tasso agevolato. Se questi “SE” sono anche i tuoi se, lo sai che sono argomentazioni deboli e sei stato colpito dal bias dello status quo.
2. Ci vuole troppo tempo:
Il tempo è denaro diceva Benjamin Franklin ( padre fondatore degli Stati Uniti d’America, l’autobiografia è un’opera da non perdere). Non in questo caso però! Dal 2015, puoi trasferire il tuo conto corrente con una sola firma grazie alla normativa che prevede la portabilità del conto da una banca all’altra. In 12 giorni lavorativi viene trasferito il conto e tutte le utenze ad esso collegate. L’unico obbligo è che il conto corrente “vecchio” abbia la stessa intestazione di quello “nuovo”.
3. Ho la banca sotto casa:
Ci stiamo avviando verso la fine della seconda decade degli anni 2000, la banca ormai è dentro casa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. L’home banking di qualsiasi banca, da pc o APP, permette di effettuare qualsiasi tipo di operazione senza spostarsi. Inoltre puoi essere affiancato per qualsiasi esigenza dai call center dedicati alla clientela.
La banca sotto casa non serve più e le prime a saperlo sono le banche stesse.
4. Ho il mutuo, non posso trasferire il conto:
Non esiste nessun obbligo per il sottoscrittore di un mutuo presso la banca A, di detenere un conto corrente nella stessa banca per pagare le rate del prestito. I mutui, una volta erogati, sono pagati tramite SEPA ( il vecchio RID ), nello stesso modo in cui paghi le bollette della luce o del gas. Puoi avere il mutuo nella banca A e pagarlo dal conto della banca B, anche senza costi.
5. Pago le bollette inquadrando il “qr code”:
Vale lo stesso ragionamento del punto 3. Abbiamo passato da un pezzo il 2000 e la tecnologia sta facendo passi da gigante. Le banche, anche quelle meno tecnologiche sono attrezzate per sfruttare al meglio tutta la tecnologia a disposizione.
Quello che conta per la scelta della banca per il proprio conto corrente è altro!!
I parametri importanti da valutare sono:
• Solidità patrimoniale
• Costi
• Customer service ( assistenza clienti )
• Home banking e APP
Per approfondire questi temi ti rimando al prossimo articolo!!!
P.S. Non esiste il conto giusto o il conto sbagliato, esistono banche solide e banche non solide.
Per i tuoi risparmi vale la pena prendere decisioni razionali e consapevoli anche se queste richiedano un po’ del tuo tempo! I bias cognitivi giocano sempre a tuo sfavore, conoscerli semplificherà le tue scelte.
UN PASSO ALLA VOLTA
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