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ConsulentefinanziarioMatteoCapitoni

 

Stiamo ripartendo dopo oltre due mesi di lock down.

Molte attività economiche e commerciali iniziano in questi giorni a riaprire al pubblico attuando tutta una serie di cautele per garantire la massima sicurezza per la salute degli operatori e dei clienti.


 
Il virus è ancora attivo, ci dicono i virologi, e prima che sia disponibile un vaccino sarà necessario osservare tutta una serie di attenzioni se non vorremo ritrovarci in una situazione di drammatica emergenza.

Quindi  mascherine, guanti, distanziamento, no assembramenti, frequente pulizia delle mani, sanificazione dei posti di lavoro, divisori in plexiglass, distanza tra i tavoli al ristorante, ingressi contingentati, eccetera.


 
Da quando è iniziata, l'emergenza ha provocato la chiusura di negozi, bar, ristoranti e di molteplici attività commerciali e industriali. I redditi dei lavoratori autonomi e di molti lavoratori dipendenti si sono ridotti molto e in molti casi si sono azzerati.

In questi mesi ci siamo giustamente concentrati sull'informazione riguardante lo sviluppo e la ricerca per il vaccino contro il virus e la ricerca di farmaci in grado almeno di curare l’infezione per un'alta percentuale di pazienti.
 
Poco invece abbiamo sentito parlare di pratiche corrette (best practice) attuabili da tutti per prevenire le situazioni di emergenza.
In periodi "normali" quando nessuna pandemia o crisi finanziaria sono in atto è necessario mettere in atto dei comportamenti che ci permettano di trovarci pronti ad emergenze economiche e finanziarie che sono comunque sempre possibili.
 
Intendo dire che, senza scomodare catastrofi globali come la pandemia da Covid 19, è sempre possibile, purtroppo, trovarsi in situazioni per le quali non siamo più in grado, temporaneamente o anche definitivamente, di svolgere il nostro lavoro e quindi di percepire il reddito necessario alla sussistenza della famiglia e dell’impresa.

Possono arrivare crisi industriali che mettano fuori mercato anche aziende leader nel proprio settore, costrette poi a chiudere o a licenziare migliaia di dipendenti. Può accadere una catastrofe naturale, un terremoto, un'inondazione, che mettano in ginocchio moltissime aziende e molte famiglie. In Italia ne abbiamo viste già troppe di queste disgrazie, non sto qui ad elencarle.
 
A mio parere troppe persone, troppi piccoli imprenditori partite iva artigiani e commercianti, si sono trovati nella condizione di dover attingere ai fondi messi a disposizione dallo Stato (per alcuni ancora non liquidati purtroppo) già solo dopo neanche un mese di stop delle attività.

 

Vedi la tabella qua sotto che indica come anche in Valle d’Aosta, oltre 10 mila “partite iva” abbiano dovuto far ricorso al sussidio di 600 euro previsto dal decreto CURA ITALIA

CFAPartIvaVDA 

 

Vi sembra accettabile che una persona si trovi in condizioni di quasi "indigenza" da non essere in grado di far fronte alle esigenze minime di sussistenza già dopo un mese di fermo della propria attività o dell’ azienda presso la quale è dipendente?

 A me non sembra normale!!!


Questo significa che una CAUTELA antica e radicata, soprattutto nel popolo italiano, quella del risparmio, è andata persa rapidamente negli ultimi anni.

 

Troppe persone, pur avendo redditi più che dignitosi non hanno previsto di destinare una parte di quei redditi ad un cuscinetto di emergenza, ad un salvadanaio di ultima istanza, al quale attingere in momenti di difficoltà come quello che il nostro Paese e la nostra Regione stanno vivendo oggi.

 

Nella tabella qua sotto si evidenzia come il reddito medio nel Nord Italia e anche in Valle d’Aosta sia molto superiore alla media nazionale.

CFARedditiVDA 

 

Tante famiglie, solo per fare un esempio, vivono in bellissime case, ville, acquistate a "debito" o che hanno assorbito tutto il risparmio disponibile. Ogni mese così il mutuo va pagato e dal reddito non si puo' destinare niente al cuscinetto del risparmio. Oppure se tutti i miei averi sono stati impiegati nella mia casa, come posso fare fronte alle esigenze improvvise?

La casa non è cedibile a piccole parti, (non posso certo vendere un terrazzo se mi occorrono 10 mila euro subito, posso sì chiedere un prestito in banca garantito dall'immobile ma i tempi per ottenerlo non sono così brevi e, se ho perso il lavoro, quale banca mi farà credito?) e non è smobilizzabile in poco tempo.
 
Detenere almeno una parte del proprio patrimonio in attività finanziarie (investimenti finanziari, titoli di stato, fondi comuni, azioni obbligazioni ecc) dovrebbe essere una pratica condivisa da tutti, insegnata persino nelle scuole.

 

"I genitori dovrebbero sentire come un dovere quello di abituare ed educare i propri figli alle tecniche del risparmio".
 


Le possibilità per iniziare a risparmiare sono molteplici. Farlo efficacemente richiede preparazione e professionalità.

Non è necessario, per iniziare, detenere somme importanti, basta anche una piccola cifra mensile: 100 euro al mese sono 1200 euro all’anno, in cinque anni si accumulano 6000 euro e in dieci anni il capitale risparmiato raggiungerà i 12 mila euro.

Se a questo aggiungiamo un po' di rendimento, ottenere un capitale che ti permetta di stare più tranquillo in situazioni critiche non sarà poi un'impresa così difficile!
 
Chi risparmia non è una persona avara, attaccata al denaro fine a sé stesso, è soprattutto una persona libera. Libera di scegliere per il meglio nelle situazioni difficili della vita.

 

"Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto, c’è il RISPARMIO: il nostro vaccino".

 

CHI TE LO FA FARE?

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