[ ARTICOLO PUBBLICATO NELLA NOSTRA RUBRICA MENSILE "SOLDI A PARTE" SUL QUOTIDIANO ONLINE AOSTASERA.IT ]
“E’ molto difficile prevedere, specialmente il futuro” Niels Bohr
La fine dell'anno è imminente e come sempre non mancano le previsioni e i buoni propositi per il futuro. Pianeti e stelle, sfere di cristallo e fondi di caffè, tutto è lecito pur di iniettarci una dose di ottimismo.
Lo stesso vale per l’economia, i mercati e gli investimenti finanziari. Riviste di settore, giornali specializzati e blog indipendenti fanno a gara per il miglior titolo per la prima pagina di Google.
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Uno spreco infinito di inchiostro digitale che, come ogni anno, finirà nel giro di poche settimane nel dimenticatoio.
Queste visioni pseudo-realistiche del domani soffrono di monotonia, tanto da essere quasi sempre:
euforiche: inneggiando alla positività e l’ottimismo
catastrofiche: facendo leva sulle paure più recondite
I fanatici delle previsioni pensano di avere il dono di Cassandra, ma negli anni passati chi ha previsto il COVID-19, il blocco del Canale di Suez, l'aumento dell'inflazione a questi ritmi o il valore della borsa americana moltiplicato per 4 volte?
Qualcuno starà pensando che questi eventi fossero impossibili da prevedere.
Forse, ma non ha importanza.
Non fanno altro che rafforzare la tesi per cui le previsioni sui mercati e sugli investimenti finanziari, non valgono nulla.
Capisco molto bene il risparmiatore che in fin dei conti, nelle previsioni su come investire i propri risparmi il prossimo anno, sta solo cercando delle rassicurazioni a cui aggrapparsi.
Comportamento opposto è invece quello di esperti o presunti tali che si espongono a previsioni azzardate. In questo caso siamo di fronte a persone inconsapevoli o in malafede.
Tutti, me compreso, vorremmo avere delle certezze sul futuro soprattutto se dobbiamo prendere decisioni che riguardano il denaro. Siamo inclini a questo modo di pensare perché l'unica cosa che ci interessa quando investiamo i nostri soldi è guadagnare abbastanza senza perdere mai. Il tanto famoso quanto impossibile rendimento senza rischio di cui ho ampiamente parlato negli articoli precedenti.
Quello che sfugge è che l’investimento non è una scienza matematica esatta. Alla teoria non sempre corrisponde la pratica. Vi è una componente di irrazionalità, dovuta all'interazione, ai pensieri e alle emozioni degli individui, che non si può controllare.
Pensare di poter prevedere il mercato sulla base di dati statistici equivale a pensare di prevedere il nostro futuro in base ad un segno zodiacale. Ci fa stare bene, forse ci rasserena per un momento, ma non corrisponde alla realtà.
Adesso che ho scomodato Paolo Fox non oso immaginare che cosa mi accadrà il prossimo anno.
Uno dei più importanti economisti del’900, John Kenneth Galbraith, disse che “l’unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l’astrologia”
Negli anni la domanda che ho sentito più spesso, da parte dei risparmiatori, è proprio quella che vorrebbe portarmi a parlare del futuro dei mercati finanziari.
In un mondo che ci vorrebbe forti e sicuri su tutto, anche su quello che non conosciamo, ammettere di non avere una risposta può sembrare sciocco, ma è l'unica che abbia senso.
Non esiste persona al mondo che possa sapere che cosa accadrà sui mercati finanziari la prossima settimana, il prossimo mese o il prossimo anno e rincorrere questa illusione non può che portare delusioni. Ai mercati non interessano le previsioni, sono animali che non si possono ammaestrare.
Quello che posso prevedere io è che chi saprà mettere a tacere i propri istinti e abbraccerà l'incertezza del futuro attraverso una corretta strategia di investimento, basata sulla propria situazione e non su quello che succede all’esterno, non dovrà temere nulla né tantomeno pendere dalle labbra di chi troppo spesso ha giocato con il futuro altrui.
Mi sento sicuro su questo, so che può sembrare una banalità ma è eticamente la cosa più giusta e più ovvia che posso dirvi sul finire di un altro anno di crescita dei mercati finanziari che nessuno aveva mai previsto prima.