Ci siamo lasciati la scorsa settimana con l’articolo sul perché siamo restii al cambiamento. Con il vestito dello psicologo, ho trattato l’argomento del bias cognitivo dello status quo.
In questo articolo affronterò un tema forse sconosciuto, forse poco interessante ma a cui troppe volte non facciamo caso.
Sono di rientro dalle ferie in Provenza e torno a casa come sempre con un tormentone estivo in testa che per i prossimi mesi risuonerà in continuazione.
Oltre ai francesi, la lavanda e le crepes, In Provenza ci sono un sacco di supermercati. La scorsa domenica sono entrato in uno enorme, per comprare dello yogurt. C’era un tale caos che quando mi sono trovato davanti al frigo, sono entrato in confusione. Una distesa sconfinata di barattoli colorati in plastica o in vetro che mi impediva di scegliere.
Quante volte ci troviamo sommersi da prodotti, servizi o richieste di vario tipo e non sappiamo più riemergere? A me, per esempio, capita spesso, navigando in internet, di trovare e selezionare notizie all’apparenza interessanti senza poi trovare il tempo per leggerle. Mi ritrovo così con decine di pagine aperte che in fin dei conti non sono poi così interessanti.
Quando siamo chiamati a scegliere in condizioni di incertezza, come mi sono trovato io, la scelta ricade sempre sulla cosa:
1. meno costosa ( ci piace fare l’affare )
2. più costosa ( ci dà l’idea di qualità )
3. più conosciuta (ci rassicura )
Domenica scorsa ho pensato: “se è così difficile scegliere uno yogurt figuriamoci un conto corrente”!!!
Se anche tu hai scelto il tuo conto corrente nello stesso modo in cui io ho scelto lo yogurt ( ho scelto il più costoso), ti svelerò alcuni accorgimenti necessari per non avere nessun rimpianto in futuro.
Ma è davvero così importante questa scelta?
Direi di SI, perché nel momento in cui depositi i tuoi soldi sul conto corrente, che provengano dallo stipendio, dalla vendita di un immobile o da un’eredità, tu diventi un creditore della banca.
Vuol dire che quei soldi non sono più i tuoi ma della banca o meglio entrano nel bilancio della banca. La banca da quel momento ha un debito nei tuoi confronti, quindi è fondamentale che questa sia in buona salute affinché possa ripagare quel debito.
Adesso che sei al corrente di tutto questo, sapresti rispondere alla domanda: “Quanto è sana la tua banca?”
Non dire la prima banalità che ti passa per la mente; Riflettici e poi rispondi.
Non ti preoccupare se non sai rispondere. Pochi conoscono le informazioni necessarie per valutare una banca. Provo a dartele io.
Questi sono i 4 tormentoni dell’estate, che ti servono per sapere se la tua banca fa al caso tuo. Come ogni tormentone che si rispetti non devi toglierteli dalla testa:
1. SOLIDITA’ PATRIMONIALE
2. COSTI
3. CUSTOMER SERVICE ( SERVIZIO CLIENTI )
4. HOME BANKING E APPLICAZIONI MOBILE
Analizziamoli uno per uno!!!
SOLIDITA’ PATRIMONIALE: è l’indicatore chiave per una scelta razionale soprattutto dopo l’entrata in vigore, dal primo gennaio 2016, della normativa del BAIL-IN. Questa direttiva europea ( Bank Recovery and Resolution Directive ) prevede che in caso di crisi bancaria siano anche gli stessi clienti a ripagare le perdite. In che modo? Secondo questa gerarchia:
1. azionisti
2. obbligazionisti ( prima i titoli subordinati e poi quelli senior )
3. correntisti ( con saldo superiore ai 100 mila euro )
La solidità si misura con un indice che è il CET 1 ( Common Tier Equity 1 ). E’ l’indicatore più importante per individuare la solidità bancaria. Non voglio entrare nel tecnico e dirti con quale rapporto si calcoli, ma quello che devi sapere è che la Banca Centrale Europea ( BCE ) ha stabilito che questo indice debba essere almeno pari all’8%.
Più alto è meglio è!!!
Banche Migliori* |
Banche Peggiori* |
Mediolanum 20,04% |
Monte dei Paschi 12,80% |
Banca Generali 15,70% |
Unicredit 12,08% |
Banca Fideuram 15,50% |
Banca Pop. di Sondrio 12,06% |
Banco BPM 14,85% |
Biver Banca 11,70% |
Banca Sella 14,60% |
UBI Banca 11,70% |
Intesa Sanpaolo 13,50% |
BCC Valdostana 9,34% |
Banca Passadore 13,10% |
Banca Carige 7% |
*banche presenti sul territorio valdostano
2. COSTI: è un altro aspetto cruciale.
Sapere esattamente quali costi sostieni e per quali servizi è fondamentale. Esistono molti tipi di costi, per semplicità li dividiamo in 2 categorie:
- costi fissi ( si pagano indipendentemente dall’utilizzo del conto ) e sono i vari canoni:
- del conto corrente
- del bancomat,
- della carta di credito
- dell’home banking
- costi variabili ( dipendono dal numero di operazioni - più usi e più paghi ):
- bonifici
- utenze ( bollette - pagamenti ricorrenti - sky- etc… )
- prelievi sportelli bancomat
- invio estratto conto
Una volta che hai ben chiaro di che tipo di servizi necessiti e con che frequenza, puoi farti un’idea dei costi che sostieni. In alternativa puoi andare a verificare sull’estratto conto che ricevi almeno all’inizio di ogni anno solare in cui la banca è obbligata a evidenziarti i costi sostenuti.
Per avere un dato più rapido puoi consultare l’indicatore sintetico di costo ( ISC ) che trovi su tutti i fogli informativi dei conti correnti, quasi sempre tra le prime pagine.
Secondo le stime di Banca d’Italia, un conto corrente in media ha un costo che va da 80 a 120 euro annui per le banche tradizionali.
Può sembrare una cifra di poco conto ma se consideri che in media una persona detiene il conto per 58 anni, sono la bellezza di 5800 euro circa, che rivalutati potrebbero raggiungere una cifra importante. Considera che 100 dollari investiti nel mercato azionario americano dal 1961 ( 58 anni fa ) equivarrebbero oggi
a 4300 euro.
S&P 500 dal 1961 al 2019
3. CUSTOMER SERVICE ( SERVIZIO CLIENTI ):
Ricorda, prima o poi avrai bisogno di assistenza per il tuo conto corrente.
Ricorda la legge di Murphy: “Se qualcosa può andare male, di sicuro lo farà”.
Non fare la valutazione errata e approssimativa: “ se dovessi aver mai bisogno di assistenza andro' in filiale”. Non so se ti sei accorto che le filiali stanno scomparendo.
Siamo spesso in giro per il mondo, per lavoro o per vacanze, ci spostiamo con molta facilità da una città all’altra, da un paese ad un altro.
Per qualsiasi necessità avere un’assistenza dedicata efficiente fa la differenza. Accertati del servizio offerto dalla tua banca.
Oggi esistono realtà che ti supportano per tantissime operazioni di base: dal recupero delle credenziali di accesso alla propria area riservata alla compilazione di un F24, dal bonifico al recupero dei documenti utili ai fini fiscali, dal blocco della carta di credito al recupero del pin del bancomat.
4. HOME BANKING E APPLICAZIONI:
In italiano possiamo tradurlo con “Banca da Casa”, ma negli ultimi anni grazie alle applicazioni per smartphone potremmo anche tradurlo con “Banca in Tasca”.
Sono sempre di più le persone che utilizzano i dispositivi mobili per effettuare operazioni on line. I 2 grafici qui sotto valgono più di mille parole.
Per quale motivo?
Il sistema bancario è nel pieno di una rivoluzione tecnologica e digitale obbligata. Le filiali così come le conosciamo stanno scomparendo, perchè sono troppo costose. I servizi bancari saranno sempre più sviluppati e offerti su supporti digitali quali tablet e smartphone. E’ un processo irreversibile, prima ne prendi atto e meno dovrai sforzarti in futuro per adeguarti.
In conclusione, non esiste la banca perfetta ma quella che più di altre si adatta meglio alle tue esigenze e non il contrario. Valuta attentamente questi aspetti e fai in modo che più di uno appartenga alla tua banca.
P.S. Anche utilizzando maldestramente i canali digitali non puo' succedere nulla di grave. Si puo' sbagliare e se si sbaglia si puo' rimediare: Come è accaduto al cliente di Deutsche Bank che per pochi secondi era per errore diventato miliardario.......
CHI TE LO FA FARE?
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